Il cucciolo di Leone

Inizia il nuovo anno ancora in compagnia di questa rubrica. In questo numero vorrei proporvi, oltre alla solita descrizione di una costellazione del nostro magnifico cielo, un percorso di osservazione dei pianeti. Il periodo invernale, infatti, è altamente propizio per la loro osservazione anche se presenta come inconveniente principale il freddo.

Iniziamo con Mercurio, il pianeta più vicino al Sole. Esso sarà visibile all’alba o al tramonto in vicinanza del nostro astro. A causa di questa sua caratteristica, la visione risulterà alquanto difficoltosa. In prossimità di questo pianeta si troverà Venere, facilmente identificabile in quanto, dopo il Sole e la Luna, risulta essere l’astro più splendente del cielo. Marte sarà invece facilmente identificabile per tutta la notte grazie alla sua particolare colorazione rossiccia. Il pianeta degli anelli, invece, farà la sua apparizione verso le nove di sera in direzione est. Infine, se vogliamo osservare Giove dobbiamo pazientare ed aspettare che sorga a est verso le quattro del mattino, oppure, più comodamente, osservarlo maestoso nell’alto della volta stellata prima del sorgere del Sole.

La costellazione del Leone Minore è l’ultimo asterismo, non ancora descritto in un articolo di questa rubrica, sopra la linea dell’eclittica (la linea immaginaria che taglia in due la volta celeste e sulla quale si muovono i pianeti). La costellazione del Leone Minore non è sicuramente di facile identificazione, pur trovandosi in una zona di cielo popolata da costellazioni appariscenti. In teoria non è troppo complicato trovarla, dal momento che si trova a metà strada tra la costellazione zodiacale del Leone e le zampe posteriori dell’Orsa Maggiore. I suoi deboli astri, però, costituiscono una sfida per i nostri occhi.

Curiosamente in tale costellazione non esiste una stella Alfa, lettera greca che di norma identifica la stella più luminosa dell’asterismo, ed oltre a ciò non esiste nemmeno una spiegazione precisa per tale fatto.

Pur essendo privo di stelle vistose, il Leone Minore offre la possibilità di osservare alcuni oggetti del profondo cielo, cioè quegli oggetti che richiedono almeno un buon binocolo per poter essere scorti. Tra questi vi sono le galassie facenti parte del catalogo NGC e conosciute come NGC3344, NGC3430, NGC3486, NGC3395, e NGC3396. queste due ultime sono due galassie vicine ed inoltre sono distorte da reciproche influenze gravitazionali. Il motivo perché si riesca ad osservare un così elevato numero di galassie deriva dal fatto che ci troviamo in una zona di cielo lontana dalla Via Lattea.

La costellazione del Leone Minore è stata introdotta solo in tempi recenti (intorno al 1660) dall’astronomo Johannes Hevelius per riempire il buco tra l’Orsa Maggiore, a nord, ed il Leone, a sud. Data la sua recente collocazione in cielo, tale costellazione non è associata con nessuna leggenda classica. Evidentemente l’astronomo del XVII secolo pensò di accompagnare il Leone con un cucciolo, rappresentato da questo piccolo asterismo.

Cieli sereni a tutti!

 

NOS Magazine numero 2 del 2006

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