Il regno dei pianeti

Il nuovo anno ho deciso di aprirlo non parlando, come spesso è accaduto, di costellazioni, bensì di pianeti. Nei precedenti articoli è stato messo in luce come ad ogni costellazione fosse associato un mito, una leggenda. Allo stesso modo i pianeti e i loro satelliti sono la rappresentazione di un dio. Vediamoli in dettaglio uno per uno.

Partendo dal centro del Sistema Solare, incontriamo la stella che ci dona, giorno dopo giorno, luce e calore: il Sole, corrispondente al dio Elio (figlio dei Titani Iperione e Tea), dalla bellezza sfolgorante, occhio di luce che percorreva il cielo da Oriente verso Occidente. Veniva anche identificato con Apollo, figlio di Zeus e di Leto, e si immaginava che compisse le sue quotidiane corse celesti su un carro trainato da destrieri dorati.

Lasciata la stella del giorno si incontra Mercurio, il dio Ermes, figlio di Zeus e della Pleiade Maia. Data la sua grande vicinanza al Sole, il pianeta si muove così velocemente in cielo che fu soprannominato il “messaggero degli dei”.

Il corpo celeste successivo è Venere, l'astro della sera e del mattino. Questo pianeta è dedicato ad Afrodite, dea della bellezza, nata sulle coste dell'isola di Cipro dalla schiuma marina fecondata dal seme di Urano evirato dal figlio Crono.

Dopo Venere giungiamo a casa, sulla Terra, il pianeta della dea Gea, che prese forma dal Chaos originario e dall'alternarsi del giorno e della notte. Intorno le ruota il satellite Luna, dalla triplice forma e mistero: la vergine Diana (Artemide), con il suo arco da caccia, è la falce crescente; Selene è la Luna Piena e la triste Ecate rappresenta infine la Luna Nuova. Il mito di Selene è legato in particolare a Endimione, il giovane e bel pastore amato dalla dea che lo colse nel sonno e fu da lei addormentato per l'eternità affinché, notte dopo notte, possa andare indisturbata ad ammirarne la bellezza.

Lasciate Terra e Luna, ci si imbatte nel rosso pianeta Marte, dedicato al dio della guerra. Il suo colore acceso lo fece infatti associare alla lotta e al sangue. Figlio di Giove e Giunone, è accompagnato in cielo da Phobos (la paura) e Deimos (lo spavento), i due figli generati con Venere (per altri questi erano i nomi dei destrieri che trainavano il suo carro di guerra).

Ecco poi la grande fascia degli asteroidi o pianetini, uno sterminato esercito di corpi irregolari che si trovano fra Marte e Giove. I più grandi fra questi corpi hanno il nome di personaggi della mitologia greca: fra questi ricordiamo Cerere, la dea delle messi; Pallade (un appellativo della dea Atena, la Minerva dei Romani); Giunone (l'onnipresente moglie di Giove) , Vesta, la dea della famiglia nell'antica Roma, Ebe, figlia di Giove e Giunone e dea della giovinezza; infine Iride, figlia della Pleiade Elettra e di Taumante, nonché personificazione dell'arcobaleno.

Giove, il pianeta che segue, è il più grande del Sistema Solare, e pertanto dedicato al sovrano degli dei, figlio di Saturno e di Rea. Il pianeta gigante è circondato da molti satelliti, dei quali i quattro più grandi sono dedicati ai suoi grandi amori: Io, Europa, Ganimede e Callisto. Un altro satellite ricorda in cielo Amaltea, la sua nutrice a Creta.

Lasciato Giove ecco Saturno, il pianeta degli anelli, che rappresenta in cielo il padre di Giove, da questi sconfitto nella lotta per conquistare la signoria dell'Olimpo. Saturno (o Crono) era uno dei Titani, e proprio Titano è il nome del più luminoso fra i suoi satelliti. E ancora ai Titani e ai Giganti che lo aiutarono nelle lotte tremende contro la nuova generazione di dei sono dedicati alcuni satelliti del pianeta. Fra questi ricordiamo Dione, Encelado, Giapeto, Iperione, Mimas (Mimante) e Teti, mentre una luna è dedicata alla sfortunata moglie di Crono, Rea.

Dopo Saturno è la volta di suo padre Urano (il dio Cielo), sposo di Gea ed evirato dal figlio che volle prenderne il posto nella signoria sugli dei e sugli uomini. Prima di lasciare il primato al figlio lanciò tuttavia una maledizione. Predisse che anch'egli sarebbe stato spodestato da un suo discendente, e fu così che Crono prese a divorare i suoi figli onde evitare che la profezia si avverasse.

Il pianeta successivo, Nettuno, è dedicato a Posidone, fratello di Zeus e re del mare. Dalle profondità del Sistema Solare il pianeta fa ondeggiare il suo tridente verso i propri satelliti Tritone (dedicato a suo figlio, creatura per metà uomo e metà pesce) e Nereide (dedicato alle ninfe marine di cui faceva parte la moglie Anfitrite).

Dopo Nettuno l'ultima fermata del nostro Sistema è costituita da Plutone, il dio Ade dei Greci, anch'egli fratello di Giove e signore degli Inferi, luogo riservato alle anime defunte. Intorno a Plutone orbita il satellite Caronte, che nella mitologia aveva il compito di traghettare le anime oltre il fiume Acheronte per portarle nella sede dei morti.

I pianeti del Sistema Solare conosciuti dagli antichi erano solamente quelli fino a Saturno compreso. Gli altri, data la loro luminosità, erano di difficile identificazione. Nonostante ciò, si è deciso per i nuovi pianeti scoperti di assegnare loro un appellativo che li riconducesse a qualche dio prendendo spunto dalle loro caratteristiche peculiari. Va ricordato inoltre che recentemente Plutone è stato declassato da pianeta a corpo minore.

Cieli sereni a tutti e buon anno!

 

NOS Magazine numero 2 del 2007

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