Stelle massicce nascono

tilizzando un radiotelescopio CSIRO, un gruppo internazionale di ricercatori ha catturato la radiazione emessa da un’enorme nube di gas e polveri mentre sta collassando su se stessa, fornendo importanti indicazioni per risolvere un annoso problema della cosmologia: in che modo si formano le stelle massicce?

“Nonostante decenni di osservazioni e teorie”, sottolinea Peter Barnes, ricercatore dell’Università della Florida e autore di quest’ultimo studio, “non è chiaro in che modo si formino le stelle di massa di alcune decine di volte quella del Sole, mentre esiste un’idea abbastanza precisa di ciò che avviene con quelle paragonabili alla nostra stella. Le stelle massicce sono rare poiché rappresentano solo una minima parte di tutte le stelle, e si formano tutte insieme in seguito al collasso di nubi di gas estremamente massicce, in seguito al quale possono nascere centinaia di stelle di masse differenti. Per contro, quando le nubi sono di dimensioni inferiori, la probabilità che si formino stelle grandi è limitata”.

In accordo con questo modello, le regioni di spazio in cui si manifesta la formazione di stelle sono estremamente rare e distanti, nella maggior part dei casi, 1000 anni luce o più, il che rende assai difficoltosa la loro osservazione.

Grazie al radiotelescopio Mopra da 22 metri dello CSIRO, nei pressi di Coonabarabran, nel Nuovo Galles del Sud, in Australia, è stata scoperta, in seguito al monitoraggio di più di 200 oggetti di questo tipo, una nube massiccia costituita per la maggior parte da idrogeno gassoso e polveri con un diametro di tre o più anni luce che sta collassando su se stessa e formerà probabilmente un enorme ammasso di stelle.

La nube gassosa, indicata dalla sigla BYF73, è distante da noi circa 8000 anni luce, nella costellazione della Carena, nel cielo australe.

Secondo quanto riferito in un articolo apparso sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, l’indizio chiave per comprendere la dinamica del collasso è la rivelazione di due tipi di molecole all’interno della nube: HCO+ e H13CO+. Le linee spettrali della prima, in particolare, mostrano velocità e temperatura caratteristiche di un processo di collasso.

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