A galoppo tra le stelle

Il periodo estivo è ormai giunto al termine e, allo stesso modo, le tipiche costellazioni estive stanno lasciando il posto a quelle invernali. Il mese risulta propizio per gli osservatori di pianeti, infatti, con un po’ di fortuna, si possono scorgere tutti i pianeti visibili ad occhio nudo: Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno. Mercurio tramonta ad ovest intorno alle ore cinque di pomeriggio. Tuttavia potrebbe risultare difficoltosa la sua individuazione a causa della sua vicinanza al Sole che fa in modo che il pianeta si confonda con le luci del tramonto. Venere tramonta un’ora dopo rispetto al precedente pianeta. Identificarlo è semplicissimo, in quanto Venere è l’oggetto celeste più luminoso (dopo il Sole e la Luna ovviamente). Marte si trova già alto in cielo, in direzione sud, tramontando solo all’una di notte. Il suo tipico colore rosso e la sua luminosità dovrebbero consentirgli di essere facilmente individuabile sulla volta celeste. Intorno alle ore 21 sorge Saturno, il pianeta degli anelli, il quale, nonostante non sia molto luminoso dovrebbe comunque risaltare sul fondo del cielo stellato. Infine, intorno alle due di notte sorge Giove. È un pianeta che presenta una elevata luminosità, secondo solo a Venere. L’ora tarda potrebbe scoraggiare eventuali osservatori, ma sarebbe certamente interessante riuscire ad osservare cinque pianeti in una sola notte, non credete?

In questo periodo, oltre ai pianeti, si possono scorgere delle magnifiche costellazioni, tra le quali merita di essere citata la costellazione di Pegasus. La posizione di Pegasus in cielo è individuabile tenendo presente che questo mitologico animale è associato, tra le altre costellazioni, ad Andromeda, Cassiopea e Cefeo. Per tale fatto si trova in cielo molto vicino a questi tre gruppi di stelle che abbiamo già conosciuto. Così, una volta trovata Andromeda nei pressi di Cassiopea, dalla tipica forma a W o M (dipende dai casi), risulterà facile osservare Pegaso individuandone il maestoso quadrato stelle che ne costituisce la parte principale. Per rendere più semplice la ricerca di questo maestoso quadrato, osserviamo che la costellazione si trova a sud a metà strada tra il pianeta Marte e lo zenith (in astronomia zenith è il punto che si trova esattamente sopra la nostra testa). Il resto della costellazione si diparte verso occidente.

Pegaso rappresenta il mitico cavallo alato. Alcune interpretazioni identificano di Pegaso col cavallo di Perseo, altre no. In ogni caso esiste tra i due personaggi della mitologia un legame; infatti, quando Perseo riuscì ad uccidere la terribile Medusa decapitandola, dal sangue che zampillò dal suo busto uscì Pegaso. Il cavallo alato accompagna un altro eroe, Bellerofonte, in una nuova impresa temeraria, l’uccisione di Chimera, il mostro che devastava il territorio della Licia. Tale impresa venne portata felicemente a termine, ponendo file al flagello.

Volgendo lo sguardo verso ovest, si trova una piccola costellazione di difficile individuazione in quanto presenta stelle di scarsa visibilità. Questo gruppo di stelle prende il nome di Equuleus, altrimenti detto Cavallino. Questa costellazione viene raffigurata con la testa dell’animale da cui prende il nome. A fianco della stessa si trova la testa di Pegaso.

L’origine della costellazione del cavallino non è del tutto chiara, pur essendo accertato che risale all’antichità classica. La prima traccia sicura di questo piccolo asterismo si trova nell’opera di Tolomeo, il grande astronomo greco. Il Cavallino ci ricorda la leggenda della figlia del centauro Chitone, Ippe. Sedotta da Eolo, sfuggì all’ira del padre rifugiandosi sulle montagne. Qui portò a compimento la propria gravidanza partorendo una bimba, ma Chitone riuscì a mettersi sulle sue tracce. Vistasi scoperta, Ippe decise di rivolgersi agli dei, che benevolmente la trasformarono in cavalla. Fu poi Artemide a portarla in cielo come costellazione.

Il cielo, un’infinità di stelle ognuna delle quali ci può raccontare storie meravigliose sulla vita di tutti gli uomini. Cieli sereni a tutti!

 

NOS Magazine numero 8 del 2003

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