Scovando tra le notizie curiose ed interessanti di internet mi sono imbattuto su un articolo pubblicato dalla rivista “Nature” (http://www.nature.com/nature/journal/v458/n7234/full/458040a.html). In tale articolo viene affermata la scoperta dell’esistenza di un sistema binario di buchi neri, cioè due buchi neri che ruotano uno intorno all’altro.
Un buco nero è un corpo celeste estremamente denso, dotato di un'attrazione gravitazionale talmente elevata da non permettere l'allontanamento di alcunché dalla propria superficie. Questa condizione si ottiene quando la velocità di fuga dalla sua superficie è superiore alla velocità della luce. Un corpo celeste con questa proprietà risulterebbe invisibile e la sua presenza potrebbe essere rilevata solo indirettamente, tramite gli effetti del suo intenso campo gravitazionale. Il termine “buco nero” è dovuto al fisico John Archibald Wheeler (in precedenza si parlava di dark stars o black stars).
Il sistema binario scoperto è stato individuato dagli astronomi del National Optical Astronomy Observatory (NOAO) di Tucson. Fino ad ora la loro esistenza era stata ipotizzata in via teorica, ma finora non ne era mai stato individuato alcuno. Il sistema binario è formato da due buchi neri dei quali il più piccolo ha una massa pari a 20 milioni di volte quella del Sole, mentre l'altro è addirittura 50 volte più grande. I due buchi neri distano fra loro appena un decimo di parsec, circa diecimila volte la distanza Terra-Sole, e per compiere un giro completo uno attorno all'altro si stima che impieghino circa cento anni.
Per capire la formazione di questo sistema va sottolineato come ormai sia assodata la presenza di un buco nero nel centro delle galassie. In effetti si stima che anche al centro della Via Lattea vi sia un buco nero supermassiccio. Tuttavia, dato che le galassie si trovano per lo più raggruppate in cluster, le singole galassie possono collidere. Le teorie affermano che in conseguenza di tale situazione si dovrebbe formare un unico buco nero ancora più massiccio dopo che i rispettivi buchi neri abbiano iniziato a orbitare sempre più strettamente uno attorno all'altro per poi collidere. In effetti, cioè che è stato osservato è proprio questa fase evolutiva del sistema. Tuttavia, la situazione fisica che si presenta è ancora di difficile interpretazione, in quanto tale processo è ancora alquanto oscuro.
Un buco nero non è osservabile direttamente, ma lo si scopre attraverso gli effetti che esso produce sull’ambiente circostante. La “firma” è rappresentata dalle emissioni radio emesse dalle polverio e dai gas che spiraleggiano attorno a un buco nero mentre vi stanno cadendo dentro. Tale situazione fisica è ormai ben nota e consente di ricavarne informazioni sulla velocità e la direzione di moto del buco nero e dei materiali circostanti, ma finora non era stata rileva la sovrapposizione di due “firme” di questo tipo.
"Se si trattasse di un fenomeno di sovrapposizione, uno dei due oggetti dovrebbe essere davvero strano. Comunque, una delle cose più belle di questo sistema binario di buchi neri è che possiamo prevedere i cambiamenti di velocità osservabili nel giro di pochi anni. Possiamo quindi testare la nostra ipotesi che il sistema sia il risultato dell'immersione una nell'altra di due piccole galassie, dotate ciascuna di un buco nero." (Jon M. Miller)