In questo numero ci occuperemo nuovamente di due piccole costellazioni che si trovano vicine alle due presentate lo scorso mese, le costellazioni della Lucertola e della Volpetta.
Questi due asterismi sono di origine recente, ideati appositamente per coprire una zona di cielo “vuota”e vengono classificati come costellazioni moderne.
La Lucertola è una piccola costellazione inventata unendo alcune stelline poste tra il Cigno e Cassiopea. Fu ideata nel 1687 dall’astronomo Johannes Hevelius, il quale si ispirò a un tritone pescato in mare. Questo animale aveva il corpo ricoperto da macchie biancastre che ricordavano delle stelle.
Come abbiamo prima affermato, la Lucertola è una costellazione moderna e perciò non presenta una mitologia incentrata sulle vicende dell’antica Grecia, ma anche a questa costellazione sono collegati fatti curiosi dato che furono molti i personaggi, vissuti in tempi poco successivi all’epoca di Hevelius, che riversarono su questo asterismo il loro interesse. Tra questi ricordiamo Augustin Royer, architetto del re di Francia Luigi XIV, che nel 1697 volle porre una costellazione in questa zona di cielo per legare perennemente il ricordo del Re Sole all’immutabilità della volta stellata, chiamando questo raggruppamento di stelle “Scettro e Mano della Giustizia”. Tuttavia della sua idea rimane traccia solo nei documenti dell’epoca. Anche nel 1787 il grande astronomo tedesco Bode inventò un nome per essa, “Gloria di Federico”, come omaggio a Federico II di Prussia. La costellazione di Bode seguì lo stesso destino di quella di Royer.
Anche la Volpetta è una costellazione relativamente piccola. Fu creata anch’essa da Hevelius nel 1660 proprio sotto il Cigno, sulla Via Lattea e subito a nord della Freccia. È difficile da riconoscere, perché formata da stelle poco luminose. Fu inventata, come la precedente, per riempire una zona di cielo. Il suo nome scaturisce dalla forma che questa costellazione crea in cielo, infatti, sembra una velocissima volpe. Secondo una leggenda, tale animale fu inseguito da Lelapo, il celebre cane ricordato nella costellazione del Cane Maggiore. Questa costellazione moderna è anche conosciuta come la “Volpetta con l’oca”, poiché negli atlanti veniva spesso raffigurata con tale volatile serrato fra le proprie fauci.
Questo piccolo asterismo racchiude inoltre al suo interno un bellissimo oggetto del profondo cielo: M27, una nebulosa planetaria conosciuta oggi con i nomi di Dumbbell, che significa “Campana sorda”, o “Batacchio di campana”, o ancora “Manubrio”, inteso come mezzo ginnico. Fu Charles Messier a scoprirla nel 1764 e fu la prima nebulosa planetaria notata. Tuttavia per apprezzare la sua bellezza è necessario utilizzare un piccolo strumento.
Il cielo e l’uomo, un’unione non solo antica ma anche moderna. Potremmo aggiungere contemporanea. Troppo spesso presi dalla frenesia della vita quotidiana ci dimentichiamo che lassù, sopra le nostre teste, c’è un mondo, un universo meraviglioso che aspetta solo di essere contemplato.
Cieli sereni a tutti!
NOS Magazine numero 7 del 2004