In questo numero sinceramente non sapevo di cosa trattare, in quanto vi sono molti progetti in divenire e che vi racconterò prossimamente. Volevo qualcosa che potesse in qualche modo essere collegato alle nostre belle Valli, ma non mi risultava il tutto così semplice, fino a quando, tra la confusione delle mie riviste non mi è balenato un articolo riguardante Monclassico.
Monclassico è chiamato il paese delle meridiane perché ogni anno, dal 2003, vengono costruite cinque nuove meridiane. La prossima edizione avverrà dal 19 al 26 luglio 2008 (per maggiori informazioni http://www.meridianemonclassico.it). Inoltre tale paese ospiterà il prossimo XV Seminario Nazionale di Gnomonica 2008 (30 maggio – 1 giugno), organizzato dalla Sezione Quadranti Solari UAI con la partecipazione del Coordinamento Gnomonico Italiano e si avvarrà di una organizzazione locale grazie all'Associazione Culturale Le Meridiane di Monclassico (per maggiori informazioni http://www.gnomonicaitaliana.it).
In questo articolo non vi parlerò di questi due avvenimenti, ma dello strumento meridiana. La meridiana è un antico strumento di misurazione del tempo basato sul rilevamento della posizione del Sole già conosciuta nell'antico Egitto e in altre civiltà tra cui i greci ed i Romani.
Dunque, una meridiana è uno strumento tecnologicamente molto semplice, costituito da un oggetto il cui scopo è quello di generare un'ombra. In base alla posizione e alla lunghezza dell'ombra l'uomo desume l'ora (e non solo). Per poter leggere questa preziosa informazione occorre che l'ombra si muova su uno sfondo opportunamente contrassegnato da linee di riferimento. L'oggetto che genera l'ombra prende il nome di gnomone e può assumere la forma, le dimensioni e l'aspetto più strani e curiosi possibili, anche se normalmente lo si ritrova a forma di asta o di lamiera tagliata a triangolo. Lo sfondo sul quale viene raccolta l'ombra e si legge l'ora prende il nome di quadro o quadrante. Anch'esso può avere le forme più disparate sebbene la forma più frequentemente usata sia quella della superficie piana.
Sistemati, in maniera opportuna, questi due oggetti (e ovviamente tracciati i riferimenti sul quadro) non c'è da fare altro. A tutto il resto penserà il Sole. La parte più difficile ma interessante, durante la fase di progettazione e realizzazione di un orologio, è il tracciamento dei riferimenti che devono essere riportati sul quadro e grazie ai quali lo strumento potrà indicarci l'ora. Anche in questo caso abbiamo l'imbarazzo della scelta. Le tracce più frequenti sono quelle costituite da una stella di semirette. Ad ognuna di esse è associato un numero che esprime l'ora. Tali semirette, più o meno tagliate, prendono il nome di linee orarie. Frequentemente le linee orarie sono attraversate, grosso modo perpendicolarmente, da un fascio di curve divergenti. Sono le curve diurne, cioè il percorso di un particolare punto dell'ombra in un particolare giorno dell'anno. Tradizionalmente le curve diurne sono sette e relative ai giorni di cambiamento del segno zodiacale. In tale caso prendono il nome di curve mensili o più propriamente curve zodiacali.
Normalmente è mostrata l'ora solare apparente, ma è possibile predisporre il quadrante per mostrare il tempo standard. Una meridiana può essere adattata per una particolare latitudine piegando lo gnomone in modo da renderlo parallelo all'asse di rotazione terrestre, in modo che punti verso il polo nord nell'emisfero boreale e verso il polo sud nell'emisfero australe. In realtà una meridiana dovrebbe essere progettata per una specifica latitudine per ottenere la massima precisione. Per correggere l'ora legale, il quadrante può avere una seconda serie di numeri, oppure può essere fornita una tabella di conversione, specifica per la latitudine. I quadranti comuni non convertono il tempo solare apparente in tempo standard. Si ha quindi una variazione di 15 minuti nell'arco di un anno, nota come equazione del tempo, provocata dal fatto che l'orbita terrestre è ellittica e non circolare, ed è inclinata rispetto all'equatore. Una buona meridiana deve sempre includere una tabella che fornisca almeno un valore di correzione per mese.
Tradizionalmente il quadrante è accompagnato da un motto. Spesso è costituito da un gioco di parole, a volte è un'ammonizione, altre una battuta spiritosa, sovente a doppio senso. Che sia in latino, italiano o qualunque altra lingua è comunque la muta voce del Tempo, materializzata dal lento ma inarrestabile movimento dell'ombra, che ricorda all'uomo il suo ineluttabile destino.
"Alcuni riescono a sapere che ore sono guardando il Sole. Ma io non sono mai riuscito a vedere i numeri." (Attribuito a un componimento di un alunno di scuola elementare)
Cieli sereni a tutti!
NOS Magazine numero 3 del 2008