120 grammi. Meno di mezzo panetto di burro, quasi una tazza di farina 00, persino meno di uno yogurt in vasetto. Oppure, il peso totale del campione dell’asteroide Bennu raccolto dalla sonda Osiris-Rex nell’ottobre 2020. Sembra poco, se paragonato alle quantità elencate sopra, ma si tratta del più grande campione di asteroide mai raccolto nello spazio; inoltre, è il doppio del requisito primario della missione per raggiungere gli obbiettivi scientifici prefissati.
Sono 121.6 grammi, per la precisione. Li hanno pesati gli addetti alla manipolazione del campione al Johnson Space Center della Nasa, dopo aver rimosso la copertura della testa del campionatore lo scorso 10 gennaio 2024. Quando hanno aperto per la prima volta la copertura del contenitore scientifico di Osiris-Rex, il Touch-and-Go Sample Acquisition Mechanism (Tagsam), gli esperti si sono accorti che c’era del materiale aggiuntivo rimasto sul coperchio del raccoglitore vero e proprio. Hanno quindi cominciato ad analizzare quello, lo scorso ottobre 2023, prima di procedere all’effettiva apertura della capsula. Anche perché due delle viti di fissaggio si erano ancorate in maniera ostinata e hanno impedito di lavorare subito all’intero campione.
Nei 70.3 grammi di materiale bonus raccolto all’esterno erano stati trovati composti ricchi di carbonio e molti minerali argillosi contenenti acqua. Ora, i 51.3 grammi trovati all’interno sono stati disposti in vassoi appositi – quelli che vedete nell’immagine di destra – in attesa che comincino le attività scientifiche. Il 70 per cento del campione rimarrà al Johnson Space Center della Nasa e conservato per ulteriori ricerche da parte di scienziati di tutto il mondo, comprese le generazioni future.
La restante parte, invece, sarà containerizzato e distribuito per essere studiato dai ricercatori. Oltre 200 scienziati della missione Osiris-Rex provenienti da tutto il mondo esplorerà le proprietà della regolite, mentre in primavera verrà pubblicato un catalogo dei campioni che saranno disponibili per essere richiesti dalla comunità scientifica mondiale tramite proposte di analisi scientifiche competitive.
Bennu è un asteroide primitivo e potrebbe contenere al proprio interno materiale risalente ai primi istanti di vita del Sistema solare. Per questo, studiare questi campioni è così importante: potrebbe farci toccare con mano reperti provenienti dal nostro passato, aiutandoci a capire meglio come si è formato il Sistema solare e quali sono le nostre origini.
Fonte: Media INAF