Gli indizi arrivano grazie alla luce di un lontanissimo quasar, un nucleo galattico attivo estremamente luminoso, che ha attraversato la nube di polveri contenente i resti della stella e ha viaggiato per oltre 13 miliardi di anni prima di giungere fino alla Terra. La scoperta, pubblicata sulla rivista The Astrophysical Journal, arriva da un gruppo internazionale di ricercatori guidato dall’Università giapponese di Tokyo e potrebbe costituire la prima vera prova dell’esistenza di queste antichissime stelle.
Si ritiene, infatti, che le primissime stelle fossero super-calde, luminose e massicce, forse centinaia di volte la massa del nostro Sole. Dovevano essere composte solo dai gas più semplici, cioè idrogeno, elio e una piccolissima quantità di litio, poiché gli elementi più pesanti si formarono soltanto più tardi, proprio grazie all’esplosione dei primi astri che seminarono nel cosmo quegli elementi necessari per la formazione di mondi rocciosi come il nostro.