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Le galassie della Vergine

Se si vuole scoprire dove si trova un bellissimo ammasso di galassie, questo è il mese giusto. È l’ammasso della Vergine, internazionalmente conosciuto come Virgo Cluster, il più ricco ammasso vicino al nostro Gruppo locale, quest’ultimo formato dalla Via Lattea, M31 ed M33, per citare le tre galassie più importanti.
L’ammasso, distante circa 60 milioni di anni luce, si trova tra la costellazione della Vergine, della Chioma di Berenice e del Leone. Circa a metà strada tra la stella Denebola, nel Leone, e Vindemiatrix nella Vergine. Quindi, in questo mese, ben posizionato e alto nel cielo verso Sud. È formato da circa 1500 galassie, legate gravitazionalmente tra di loro.

Il membro più brillante e massiccio è M87, che è anche il centro dell’ammasso stesso. Di M87 se ne è parlato diffusamente nel 2019 per la prima immagine in assoluto del buco nero supermassiccio che risiede nel suo centro. Un oggetto da qualche miliardo di masse solari che, oltre a fagocitare tutto quello che gli sta attorno, provoca anche l’emissione di un getto gigantesco di particelle che esce dalla galassia ed emette radiazione che abbraccia l’intero spettro elettromagnetico, dalle onde radio alla luce visibile fino ai raggi gamma. Oltre a M87, l’ammasso della Vergine contiene addirittura altre 15 galassie del catalogo di Messer, quindi oggetti celesti alla portata di telescopi amatoriali e cieli bui: M49, M58, M60, M61, M84, M85, M86, M88, M89, M90, M91, M98, M99 ed M100.

Osservare un ammasso di galassie con l’occhio all’oculare di un telescopio è un’esperienza affascinante. Occorre sicuramente una discreta dose di pazienza e un po’ di esperienza per allenare l’occhio, ma vedere direttamente al telescopio i piccoli sbuffi di luce fioca e dalle forme diverse, ognuno dei quali è una galassia con parecchi miliardi di stelle, è un’esperienza  unica.

Ritornando nel nostro Sistema solare, la Luna sarà piena il 6 aprile, all’ultimo quarto il 13, luna nuova il 20 aprile e al primo quarto il 27 del mese. Questo mese dopo il tramonto Venere, la Luna e le Pleiadi daranno spettacolo. Precisamente il 12 aprile Venere sarà prossimo all’ammasso delle Pleiadi. È possibile vederli verso ovest dopo il tramonto, meglio quando il cielo è abbastanza buio verso le otto e mezza di sera. Seguite l’avvicinamento di Venere all’ammasso stellare giorno dopo giorno a partire dal 7 aprile fino al 15 del mese.

II 22 del mese è il turno della sottile falce di Luna. Si troverà vicina all’ammasso delle Pleiadi con Venere poco più sopra che ci farà da faro guida. Il fenomeno sarà visibile verso ovest-nord-ovest a partire dall’imbrunire fino al tramonto dei due astri dopo le dieci di sera. Meglio osservarlo quando il cielo è abbastanza buio da permettere di vedere le Pleiadi ben contrastate.

Il 23 di aprile invece sarà la volta di Venere e della Luna, e così si chiude il triangolo di avvicinamenti tra Venere, Luna e le Pleiadi. Ben visibili al tramonto verso ovest e data la loro grande luminosità, Venere e la Luna si potranno osservare anche con le luci del tramonto. Lo spettacolo è particolarmente attraente data la loro vicinanza e potrà essere un bel panorama da fotografare. A sinistra della Luna e di Venere, con l’avanzare dei minuti e lo scurirsi del cielo, potrà essere ancora vista la costellazione di Orione con la sua immancabile e ben riconoscibile cintura.

Il 25 di aprile la Luna sarà vicina a Marte. I due astri si possono osservare nella costellazione dei Gemelli dalle prime ore di buio fin dopo la mezzanotte, prima alte sull’orizzonte ovest e poi, con il passare delle ore, volgersi verso il tramonto

Questo mese è anche un’occasione per tentare di vedere Mercurio, che a causa della sua vicinanza al Sole è sempre molto elusivo. Ai primi giorni del mese la sua magnitudine è -1.1 ma la sua massima altezza sull’orizzonte la raggiunge l’11 del mese. Tuttavia rimane molto basso, a circa 10 gradi di altezza, e la sua magnitudine in questo giorno sarà già di magnitudine 0.

Occorre trovare un posto con l’orizzonte libero verso ovest-nord-ovest e provare a osservarlo appena dopo il tramonto del sole. Con un po’ di fortuna è possibile osservare contemporaneamente a occhio nudo Mercurio, Venere e Marte.

Per finire uno sguardo alle principali costellazioni visibili in questo mese: verso sud il Leone è ancora la costellazione dominante seguita dalla Vergine, poco appariscente se non per la sua stella Spica, di magnitudine 0,95. Il Boote ben alto sull’orizzonte è anch’esso riconoscibile grazie alla sua forma caratteristica e dalla sua stella Arturo, che si può trovare prolungando l’arco delle stelle del timone del Grande Carro. A ovest ormai le costellazioni invernali ci stanno salutando, con i Gemelli per ultima, che resiste più a lungo prima di tramontare anch’essa. Verso est inizia timidamente a farsi vedere Ercole, che ci accompagnerà nei mesi successivi. E verso nord si possono riconoscere Cefeo e Cassiopea, bassa sull’orizzonte.

 

Fonte: Media INAF

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