Dopo il lancio da Cape Canaveral lo scorso 16 novembre, la capsula Orion ci ha tenuto decisamente incollati al video, visto che è possibile seguire passo passo le sue avventure spaziali. Al sesto giorno della missione Artemis 1, il 21 novembre, la capsula ha eseguito con successo il sorvolo lunare ravvicinato, portandosi a soli 130 chilometri dalla superficie della Luna.
Il veicolo spaziale è entrato nella sfera di influenza lunare alle 20:09 ora italiana di domenica 20 novembre, quando il campo gravitazionale della Luna è diventato preponderante rispetto a quello della Terra.
Per compiere la manovra di avvicinamento, Orion ha completato con successo la sua quarta correzione della traiettoria orbitale utilizzando i motori ausiliari. La velocità del veicolo spaziale è passata da circa 3400 chilometri orari prima della propulsione a oltre 8200 chilometri orari. Poco dopo il flyby in uscita – così si chiama la manovra – la navicella spaziale è passata a circa 2250 chilometri sopra il Mare della Tranquillità, il sito di atterraggio dell’Apollo 11.
«La missione continua a procedere come avevamo pianificato e i sistemi di terra, i nostri team operativi e la navicella Orion continuano a superare le aspettative e continuiamo a conoscere meglio lungo il percorso questa nuova navicella dello spazio profondo», ha affermato Mike Sarafin, responsabile Nasa della missione Artemis 1.
Il 22 novembre, il team della White Flight Control Room presso il Johnson Space Center della Nasa a Houston ha continuato i test pianificati sui tracker stellari del veicolo spaziale per determinare la loro sensibilità alle variazioni termiche, e gli ingegneri hanno utilizzato il sistema di navigazione ottica per catturare ulteriori immagini ravvicinate della Luna. Questi sistemi fanno parte del complesso sistema di guida, navigazione e controllo di Orion, che permette di sapere sempre dove si trova il veicolo spaziale, come è orientato e dove sta andando, con lo scopo di mantenerlo sempre sulla traiettoria corretta. La navigazione ottica potrà servire in fasi più avanzate in questa e nelle prossime missioni per garantire un rientro sicuro verso casa nel caso in cui il veicolo spaziale perda le comunicazioni.
Dopo essere uscita dalla sfera di influenza lunare nella notte tra il 22 e il 23 novembre, Orion entrerà, il 25 novembre, nella cosiddetta orbita retrograda distante (in inglese, Distant retrograde orbit, Dro) attorno alla Luna. L’orbita è “distante” nel senso che raggiungerà il punto più lontano dalla Luna (quasi 92 mila chilometri sopra la superficie lunare, sul lato nascosto) ed è “retrograda” perché Orion viaggerà intorno alla Luna nella direzione opposta alla direzione in cui la Luna viaggia intorno alla Terra. In quest’orbita altamente stabile basta poco carburante per rimanere a lungo in viaggio nello spazio e mettere alla prova i sistemi di Orion in un ambiente estremo lontano dalla Terra.
Orion conta di superare, sabato 26 novembre, il record di distanza percorsa da un veicolo spaziale progettato per il volo umano, stabilito nel 1970 dall’Apollo 13 – ma con gli astronauti a bordo – con poco più di 400mila chilometri. Entro il prossimo lunedì 28 novembre, Orion taglierà il traguardo dei 432mila chilometri percorsi.
La missione, parte del programma Artemis, è il primo passo di una nuova era di esplorazione umana dello spazio. Insieme a partner commerciali e internazionali, la Nasa stabilirà una presenza sostenibile sulla Luna per prepararsi alle missioni su Marte. Orion tornerà a casa l’11 dicembre.
Fonte: Media INAF