Per narrare in maniera esauriente le gesta del grande eroe, senza sminuirle o banalizzarle, servirebbe un libro a lui dedicato, ci concentreremo quindi sui fatti salienti e le curiosità più interessanti in merito a questa costellazione. Cominciamo quindi il nostro viaggio andando indietro nel tempo, quando la costellazione non veniva ancora chiamata dell’Ercole bensì dell’Inginocchiato. Prima dell’avvento di Tolomeo e del suo testo fondamentale, l’Almagesto, la costellazione veniva riconosciuta con il nome di Inginocchiato e si può osservare come anche nella raffigurazione di Hevelius, l’eroe si presenti in questa posa. Secondo tradizioni minori, ad inginocchiarsi potrebbe esser stato qualche altro personaggio illustre.
Iniziamo da Teseo. Lo stesso Eroe le cui gesta abbiamo narrato parlando della Corona Boreale. Si narra infatti che Egeo, re di Atene, non riuscisse a generare un erede. Aiutato dalla maga Medea, riuscì a giacere con la giovane Etra, figlia di Pitteo re presso Trezene. La fanciulla era già destinata in sposa a Bellerofonte, l’eroe che sconfisse la chimera, ma impossibilitata a convolare a nozze a causa della disgrazia abbattutasi sul suo promesso sposo. Nella stessa notte in cui Etra giacque con Egeo, la giovane ebbe un sogno e guidata da Atena si recò presso la vicina isola di Sferia dove giacque con Poseidone il quale però concesse ad Egeo la paternità del nascituro. Tornata da Egeo, che ancora dormiva, al momento del risveglio di quest’ultimo venne redarguita in merito al tenere segreta la gravidanza e di far poi crescere nel segreto il bimbo perché altrimenti avrebbe rischiato la morte per mano dei pretendenti al trono di Atene. Così il re di Atene predispose una prova per verificare, una volta avesse raggiunto l’età, la reale virilità del figlio. Sotto una roccia, posta a Trezene e nota come Altare di Zeus, nascose una spada e dei calzari istruendo quindi la madre di non inviare il giovane ad Atene fintanto che non avesse superato la prova dando dimostrazione della sua forza. Ecco, quindi, la costellazione ritrarre il giovane Teseo, inginocchiato sotto il masso, dare prova di sé.
Secondo un’altra tradizione potrebbe trattarsi del re dei Lapiti, Issione. Si racconta che il giorno delle nozze, il re accolse il futuro suocero preparandogli una trappola. Una buca nel quale farlo cadere e morire bruciato. Nonostante la terribile azione di Issione, scandalosa agli occhi degli dèi minori, Zeus lo accolse nel cielo per salvarlo dalla ira di molti e gli offrì un banchetto. Annebbiato dal vino, Issione immaginò di sedurre Era, pensando che ella ben volentieri avrebbe ripagato il marito infedele con la stessa moneta. Intuendo ciò che tramava l’ingrato ospite, Zeus plasmò una nube, chiamata poi Nefele, in sembianza di Era, con la quale Issione si giacque, generando così Centauro. Colto sul fatto dal suo divino benefattore, Issione venne fustigato da Ermete senza pietà e legato ad una ruota destinata a rotolare nel cielo ripetendo che “I benefattori devono essere onorati”. A monito per tutta l’umanità, venne generata la costellazione dell’Inginocchiato a guisa di Issione con le braccia e gambe legate. Altre tradizioni riportano poi storie minori.
Proviamo quindi ora a dare una spiegazione del mito di Ercole e della sua costellazione, senza scendere troppo nei dettagli ma tale da fornire una idea di come nacque e del perché è così importante. Iniziamo quindi dalla genesi di questo eroe. Zeus, il padre degli dèi, era fortemente convinto della necessità di dover procreare un campione per l’umanità. Un uomo il cui coraggio e forza avrebbero protetto l’intera umanità come anche gli dèi dell’Olimpo.
Secondo altre fonti, Eracle fu portato nel segreto sull’Olimpo e fu Zeus ad accostarlo al seno della consorte mentre dormiva. In un modo o nell’altro, il bimbo divenne immortale. Dopo questi fatti, la cura di Eracle tornò alla madre Alcmena e da lì iniziò la famosa saga di prove che lo hanno reso tanto celebre. Per tornare infine alla nostra costellazione, la tradizione tolemaica vuole che Ercole sia immortalato, come in un dipinto, nell’atto di lottare con Ladone, il drago, custode del giardino delle Esperidi. Alzando gli occhi al cielo, in estate, possiamo infatti accorgerci di come alto verso sud splenda la costellazione dell’eroe immortale, mentre sopra la nostra testa si snodi la lunga costellazione del drago, pronto a scattare verso il suo antagonista, ripresi come due lottatori durante la loro lotta.
di Fabrizio Benetton
Bibliografia:
Grande guida dell’astronomia, Libreria Geografica in collaborazione con A.S.I.,
Wikipedia – the free enciclopedia (Versione Italiana ed Inglese)
Mitologia Astrale, Igino, a cura di Gioacchino Chiarini e Giulio Guidorizzi, Adelphi Edizioni
I miti Greci, di Robert Graves, ed. Longanesi 2021
Storie del cielo, di Ilaria Sganzerla – Storiedelcielo.it – Ercole (Mito)
Immagini:
Wikipedia – the free enciclopedia
Atlascoelestis.com – di Felice Stoppa
Stellarium, software astronomico