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Slitta lancio del volo di prova per ritorno sulla Luna

Comincia con un inciampo, il cammino che dovrebbe riportare l'umanità sulla Luna a quasi 50 anni dall'ultima missione Apollo.

Imprevisti problemi tecnici a un motore del razzo hanno infatti costretto la Nasa a rinviare il lancio dell'attesissima missione Artemis 1, il volo di prova senza equipaggio che sarebbe dovuto partire tra le 14:33 e le 16:33 ora italiana, per testare le tecnologie necessarie a volare intorno alla Luna e tornare sulla Terra. "La sicurezza è sempre la primo posto", scrive la Nasa su Twitter per spiegare la difficile scelta del rinvio.

I suoi tecnici sono già al lavoro per verificare se sia possibile ritentare il lancio il 2 settembre, nella seconda finestra disponibile che si aprirà per due ore a partire dalle 18:48 italiane. "Una volta risolto il problema, voleremo", ha assicurato il numero uno della Nasa, il senatore Bill Nelson, intervistato a caldo da Nasa tv.

"Il volo spaziale è estremamente complesso e farlo per bene è molto più importante che farlo nei tempi previsti": lo scrive l'astronauta dell'Agenzia spaziale europea (Esa) Luca Parmitano su Twitter, commentando la cancellazione del lancio di oggi della missione Artemis 1. "Un sacco di lezioni imparate per gli ingegneri e, si spera, presto un nuovo tentativo", aggiunge.

Pamitano, che assisteva dal vivo al lancio insieme ai colleghi Thomas Pesquet e Alexander Gerst, anche loro dell'Agenzia spaziale europea (Esa), aveva parlato di "un’atmosfera di grande eccitazione e soddisfazione: c’è la sensazione che stiamo per assistere a qualcosa di straordinario che cambierà la storia".  

"Per tutti quelli come me e anche più giovani che non hanno assistito all’esperienza del programma Apollo, questo è l’inizio di una nuova esperienza esplorativa che sarà molto più complessa e avvincente, perché pensata in modo internazionale e con finalità diverse", aveva spiegato Parmitano.

"Questo ritorno sulla Luna non sarà una semplice ripresa di quello che è successo negli anni Sessanta e Settanta, ma davvero un nuovo inizio", aveva aggiunto. "Per la mia generazione di astronauti il successo di questo lancio significherebbe la possibilità per alcuni di noi di avere un’esperienza mai vissuta da un europeo: quella di essere parte di un equipaggio che andrà intorno alla Luna e in futuro vedere addirittura una bandiera europea sulla superficie lunare".

Questo lancio è la prima tappa del programma che, dopo questa missione, ne prevede una seconda (Artemis 2) nell’orbita lunare e una terza (Artemis 3), nella quale astronauti torneranno dopo mezzo secolo a camminare sulla Luna.

“E’ un momento storico per l'Europa", ha scritto su Twitter il direttore generale dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), Josef Aschbacher. "In questo decennio – ha aggiunto - la prima donna e il prossimo uomo cammineranno sulla superficie della Luna e l'Agenzia Spaziale Europea sta costruendo l'hardware che fornirà la propulsione per trasportarli e sostenerli”. L’Esa partecipa infatti a tutte le tappe del programma Artemis, dalla realizzazione del Modulo di Servizio europeo (Esm) della capsula Orion, alcuni elementi del quale sono stati realizzati in Italia dalla Thales Alenia Space (Thales-Leonardo), alla futura stazione spaziale nell’orbita lunare Gateway, fino alla luce verde alla presenza di tre astronauti europei destinati a viaggiare nell’orbita lunare e, forse, a camminare sulla Luna.

Di sicuro fra gli astronauti destinati a scendere sul suolo lunare ci sarà una donna, come la Nasa ha detto più volte, ma il nome non è ancora stato individuato. Un’altra grande novità del programma Artemis è che il ritorno dell’uomo sulla Luna non sarà un episodio: si getteranno le basi per costruire un avamposto stabile, una base che in futuro possa fare della Luna un avamposto per i futuri viaggi verso Marte.

Tanta anche la tecnologia italiana sulla missione Artemis 1, grazie dalla collaborazione fra Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e l'industria. Oltre lla partecipazione al modulo di servizio di Orion (realizzato con il contributo di Leonardo e Thales Alenia Space) a rappresentare l’Italia nella missione c’è il piccolo satellite Argomoon, realizzato per l'Asi dall'azienda Argotec di Torino. Sarà l'unico satellite europeo attivo nell'orbita lunare, dalla quale riprenderà le tecnologie che voleranno nella missione Artemis 1.

 

Fonte: ANSA

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