Progettato per raggiungere la Luna e Marte, il razzo di Elon Musk non ha superato il secondo test in volo. Tre minuti dopo il lancio Starship si era separata con successo dal booster. Quindi il booster è esploso; il secondo stadio ha proseguito il volo, ma prima che Starship potesse raggiungere l’orbita, il centro di controllo di SpaceX ha perso i contatti e circa 12 minuti dopo la navetta è stata fatta esplodere.
«Il test di oggi è un’opportunità per imparare e poi volare di nuovo». Così l’amministratore capo della Nasa, Bill Nelson, ha commentato su X (in precedenza Twitter) il secondo test in volo della Starship, il sistema costituito da un razzo e una navetta che SpaceX sta mettendo a punto per le future missioni su Luna e Marte. «Il volo spaziale è un’avventura audace, che richiede spirito positivo e innovazione. Congratulazioni ai team che hanno fatto progressi nella prova di volo di oggi», conclude, aggiungendo che «insieme, Nasa e SpaceX riporteranno l’umanità sulla Luna, su Marte e oltre».
Come era avvenuto dopo il primo test in volo della StarShip, nello scorso aprile, l’Agenzia federale per l’aviazione (Faa) degli Stati Uniti ha aperto un’indagine sul fallimento del secondo test in volo del sistema che comprende il razzo Super Heavy e la navetta StarShip. Lo rende noto la stessa Faa su X. «È avvenuto un incidente durante il secondo test in volo della Starship di SpaceX, lanciata oggi dalla base di Boca Chica, in Texas. L’anomalia ha portato alla perdita del veicolo. Non si sono registrati danni a persone e cose», si legge nel tweet. «L’indagine viene istituita per garantire la sicurezza pubblica, determinare le cause dell’evento, identificare le azioni correttive e per evitare che l’incidente possa verificarsi nuovamente. Il ritorno al volo del razzo StarShip Super Heavy», conclude l’Agenzia, «si basa sul fatto che la Faa assicuri che ogni sistema, ogni processo o procedura relativa all’incidente non sia rischiosa per la sicurezza pubblica».
Fonte: Media INAF